
Non è di San Gaudenzio, ma ormai è come se lo fosse.
È arrivato dal Bangladesh una decina d’anni fa e da allora taglia i capelli a tutti gli uomini del paese per dieci euro netti — barba inclusa, se gli gira bene.
Il suo negozio è piccolo, sempre pieno di chiacchiere, profumo di dopobarba e musica Bollywoood in sottofondo (che i cinni del paese ormai conoscono a memoria).
Conosce a memoria tutte le pettinature dei ragazzini della Bassa dagli 8 ai 25 anni: sfumatura alta, media o bassa — non c’è bisogno neanche di parlare.
Ogni tanto litiga con Elvezio, che vuole ancora il taglio “come nel ‘96” e pretende anche lo shampoo.
Rahim dice poco, sorride tanto, e tiene un salvadanaio con la scritta “per il viaggio a Dacca”. Nessuno sa se ci andrà mai, ma intanto ci mettono dentro le monete da due euro.
Perché, come dice Nonna Argia: “Un bravo barbiere è più importante del medico condotto.”