La Ines e l’Argia sono ancora a Cervia con Ezio.
Prima di partire, per limitare i danni, Argia, che conosce bene i suoi polli, ha mandato in ferie anche i nipoti, i gemelli chef Elia e Alceste, e chiuso la trattoria.
I due, dopo forse quattro giorni a Ibiza, sono tornati a San Gaudenzio (perché ok divertirsi, ma stanno meglio a casa loro) e dopo aver dormito due giorni per smaltire bagordi e after consecutivi più deliranti del peggior baccanale dai tempi di Nerone, hanno iniziato ad annoiarsi, che, a San Gaudenzio, è considerata una delle sette piaghe bibliche, subito dopo la grandine e il Malvisi.
Perché i gemelli sono matti. Matti duri, come si dice da queste parti. E quando si annoiano si fanno venire in mente scherzoni epici. Tipo murare nottetempo porte e finestre della casa del Malvisi.
Il 18 agosto, quindi, chi passava dalla piazza, li avrebbe trovati seduti ai tavolini del Bar Fortuna. Caffè shakerato davanti a loro e la faccia di chi si è appena svegliato dal Nirvana ma non ha le forze nemmeno per parlare.
Eppure quel silenzio, quello sguardo vacuo, la molle postura devono aver evocato qualcosa nella testa di Elia. Ad un tratto lo sguardo si è fatto presente, lucido, e ha cercato quello del gemello
“Sembriamo una installazione della Abramovich… ma con meno pathos e più dissenteria”
Battuta che ha scatenato immediatamente l’ilarità di entrambi.
Dopo qualche istante di silenzio, quando le risate si sono placate, Alceste ha aggiunto “…se l’Abramovich fosse cresciuta qui e non a Belgrado”
I due sono scoppiati nuovamente a ridere. Questa volta, alla fine delle risate c’è stato un sospirone sincrono dei due, al quale è seguito qualche altro minuto di silenzio, mentre lo sguardo vagava per la piazza.
A quel punto è stato Alceste a prendere la parola: “ma… se mettessimo su una performance artistica?”
A entrambi gli occhietti sono tornati vispi. Han pagato, si sono alzati e allontanati confabulando fitto fitto.
Così, dopo un solo giorno, il paese si è riempito di cartelli che strillavano “L’Arte È Morta e Sta Tossendo – Una Messa Post-Lirica per Anima Disidratata” sottotitolo “Performance Interattiva per Essere Umani e 342 Palloncini” Appuntamento giovedì 21 agosto alle 21 all’ex oratorio della Pasqualità.
Per fare le cose per bene i gemelli hanno inondato anche i social di post che promuovevano l’evento: su Instagram hanno postato una foto in bianco e nero del tombino davanti alla trattoria con la caption:
“Ogni forma è un grido d’aiuto.” e su Facebook hanno avviato un evento pubblico con la bio “Chi non viene è già parte dell’opera”
Come performer millantavano la partecipazione del famoso artista Marino Braminovich, scelta che, peraltro, ha fatto intuire a molti il trappolone… ma tant’è. Alla fine, la curiosità ha prevalso e ieri sera fuori dall’oratorio (han fregato la chiave a Don Onesto, ignaro di tutto, perché è in Val di Sole con i cinni del campo solare) si era radunata una discreta folla.
Esattamente alle 20.50 gli spettatori sono stati fatti entrare in una stanza completamente bianca e fatti accomodare su sedie disposte a emiciclo intorno a una bombola con una mascherina per inalare.
Ignazio, per darsi un tono ha detto a voce abbastanza alta da farsi sentire da tutti: “Ah, certo, la bombola. È una chiara citazione di Anselm Kiefer.” Ma il resto del pubblico l’ha guardato abbastanza dubbioso.
Il fatto che la stanza abbia l’aria condizionata rotta non è stato accolto favorevolmente dagli spettatori, per quanto i temporali di ieri abbiano mitigato la calura di questo agosto; tuttavia, ciascun spettatore è stato dotato di una pistola ad acqua contenente succo di barbabietola. È stato loro raccomandato di sparare all’artista ogni volta che pensavano di aver sentito una parola in russo. L’importante era sparare, non capirci qualcosa.
Alle 21 ha fatto il suo ingresso un essere umano vestito interamente da hot dog gigante. È rimasto in piedi, immobile, accanto alla bombola, per 18 minuti, fissando nel vuoto con intensità spirituale.
Il piccolo Giulio della Beatrice ha piagnucolato “mammaaa, il panino mi guardaaa” ma nessuno si è preso la briga di consolarlo, dato che tutti cercavano di capire quando sarebbe iniziata la performance.
Un uomo in fondo alla sala, mai visto prima, ha iniziato a piangere. Nessuno ha capito se per solidarietà con Giulio o se fosse parte della performance o solo un parente del Malvisi in crisi.
Passati i 18 minuti di assoluta immobilità, l’hot dog ha iniziato a portare la mascherina alla faccia ed emettere suoni distorti con l’elio, ma solo frasi tratte da libri di Kant. A caso. Doppiate dagli altoparlanti in turco.
Cosa che non ha impedito a qualcuno di sparare con la propria pistola ad acqua, altrettanto a caso, sull’artista e scatenando discussioni molto accese tra i partecipanti se avessero o meno sentito una parola in tedesco.
Ignazio si è messo a urlare “dai, quella era una parola russa!” per giustificare il fatto che aveva già svuotato la pistola ad acqua, ma sua moglie l’ha zittito con “Era la ricetta dei borek, Igna, stai ben buono che non sei manco mai uscito da San Gaudenzio”
Un partecipante ha giurato di aver sentito la parola sputnik, ma si è poi scoperto che stava leggendo la maglietta del tipo davanti.
Prima che a qualcuno venisse in mente di chiamare il Maresciallo per sedare le risse, l’hot dog umano ha alzato le braccia al cielo, imponendo il silenzio. A quel punto, con un unico gesto che sembrava preso pari pari da uno spogliarello maschile, ha aperto il costume da hot dog, rivelandosi per Elia, in mutande e crocs dorate.
Una sorta di segnale.
Tra il pubblico, si è alzato in piedi anche Alceste, altrettanto svestito in mutande e crocs dorate con un pacchetto di patatine in mano che ha stritolato e lanciato in aria. Frammenti di patatine si sono sparse ovunque, come coriandoli. In contemporanea si è aperto un telo, finora inosservato, che copriva il soffitto e 342 palloncini hanno inondato la stanza. Letteralmente. Si, perché erano stati riempiti d’acqua e a contatto con spettatori e pavimento sono esplosi.
Uno conteneva una miniatura in cera di Richard Gere. Uno un cucchiaio con inciso “io non volevo essere qui”. Uno, un foglietto con scritto “Il Maresciallo sa tutto.”
Naturalmente, approfittando del casino che è partito i gemelli si sono dileguati, mentre il signore che prima piangeva urlava pleonastico “È tutto parte dell’opera”. Ivana l’ha guardata e imperturbata ha scandito con cura “Oh, io ero venuta per veder la gente nuda o per bagnarmi, mica tutte e due le cose”.
Stamattina, ogni volta che qualcuno diceva ‘arte contemporanea’ in piazza, un vecchio del paese cambiava marciapiede.
La performance è stata recensita su TripAdvisor con una sola stella, da un turista lombardo che scrive:
“Pensavo fosse uno spettacolo enogastronomico. Mi sono bagnato i mocassini. L’arte è una truffa.”
I gemelli stanno ancora discutendo come rispondergli nel modo peggiore e insolente possibile. Al momento, la proposta più quotata è inviargli per posta una patatina incartata in una pagina di Kant.
Elia e Alceste si sono messi a vendere su Vinted ‘frammenti autentici dell’arte che esplode’ – in realtà sono patatine avanzate, ma nessuno ha avuto il coraggio di chiedere il rimborso.
