
Galliera, due cantieri per il futuro: ex-SIAPA e nuova discarica.
Ambiente e territorio al centro del confronto
Ambiente e territorio al centro del confronto
A Galliera si procede su due fronti che parlano di tutela del territorio: la messa in sicurezza permanente di parte dell’area ex-SIAPA e il percorso pubblico sul progetto di ampliamento della discarica di via San Francesco 1.
Interventi diversi, stesso obiettivo: prevenire rischi ambientali oggi e governare in modo trasparente le scelte di domani.
Ex-SIAPA: cosa sta succedendo, dove e perché
Diciassette ettari incastonati nel tessuto urbano, un passato industriale chiuso nel 1999 e una contaminazione da contenere: l’ex-SIAPA è un dossier aperto. Negli ultimi due anni il Comune — che ha acquisito il sito per il valore di un euro simbolico – grazie a contributi ministeriali veicolati dalla Regione Emilia-Romagna, ha avviato opere di messa in sicurezza permanente: interventi che non “ripuliscono” il terreno, ma isolano gli inquinanti per evitare che si spostino nel sottosuolo e nelle falde.
Ad oggi sono concluse le lavorazioni nell’area delle Marcite (a nord, lungo il canale Riolo) e su una porzione della vecchia area produttiva verso ovest, in adiacenza al cimitero. Resta il nodo dell’area verde centrale, per la quale serviranno circa 2 milioni di euro ulteriori: risorse che al momento non sono disponibili.
Il Sindaco Stefano Zanni ribadisce la linea dell’Amministrazione:
«La partita ex-SIAPA non si chiude qui. Continueremo a cercare risorse: intanto mettiamo in sicurezza le porzioni più critiche per tutelare ambiente e salute».
Una nuova discarica per rifiuti inerti
In parallelo, a Galliera si è aperto un altro fronte: il progetto di Herambiente per l’ampliamento della discarica di San Francesco 1.
Dopo gli incontri estivi, infatti, a settembre riprende il percorso di confronto sul progetto di Heraambiente per un nuovo settore di discarica (circa 740.000 mc) destinato allo smaltimento controllato e definitivo di rifiuti a matrice inerte: scarti trattati da piattaforme di inertizzazione, terreni da bonifiche non recuperabili altrimenti e materiali misti da demolizione/ricostruzione non avviabili a recupero.
L’obiettivo dichiarato è contribuire all’autosufficienza regionale nello smaltimento dei rifiuti speciali, con un fabbisogno stimato in 600.000 tonnellate/anno dal 2027.
L’area ospita già una discarica chiusa al conferimento dal 2013 e in gestione post-operativa dal 2017, dove si produce energia da biogas e da un fotovoltaico da 1 MW collocato sulla copertura. Il nuovo stralcio prevede mitigazioni paesaggistiche, un mosaico ecologico di circa 30 ettari attiguo al sito e un piano di monitoraggi su acque superficiali e sotterranee, aria (COV, PM10, metano), percolato, biogas, rumore e traffico, con frequenze da trimestrali a semestrali in base ai parametri.
«Affrontiamo il tema in modo trasparente, critico ma senza pregiudizi», spiega il Sindaco Zanni. «Il percorso partecipato serve a fornire informazioni, risposte e raccogliere proposte».
Il gruppo di minoranza “Insieme per Galliera” ha diffuso un comunicato:
«È nostro intento approfondire e valutare ogni aspetto inerente al progetto di ampliamento della discarica, ma soprattutto vogliamo fare chiarezza ed appurare se, in termini di convenienza, sicurezza e salubrità per tutti i cittadini ed il territorio di Galliera, il progetto potrà essere perseguibile ed attuabile».
Rifiuti a matrice inerte, in breve
Sono rifiuti stabili e non reattivi (non biodegradabili, non infiammabili, non solubili in modo significativo) che non rilasciano contaminanti in quantità pericolose. Esempi: calcinacci, mattoni, cemento, piastrelle, ceramiche, vetro non contaminato, terre e rocce da scavo pulite, sabbia e ghiaia. Se un materiale è contaminato (vernici, amianto, solventi, oli) non è inerte: rientra nei rifiuti speciali/pericolosi e segue altre filiere.
Nello specifico, i rifiuti in ingresso nel nuovo impianto saranno:
- Rifiuti generati da piattaforme di trattamento ed inertizzazione di rifiuti solidi e fangosi che presentano caratteristiche qualitative tali da renderli conformi al conferimento in impianti di discarica per rifiuti non pericolosi;
- terreni generati da operazioni bonifica che non possono essere recuperati altrimenti e che necessitano di una sistemazione finale sicura e controllata.
- materiali misti da demolizione e ricostruzione che non possono essere recuperati altrimenti
L’area di valorizzazione paesaggistica e ambientale
Al termine dei conferimenti, la cui durata prevista è di 12-13 anni, verrà realizzata la copertura del sito e il ripristino ambientale dell’area con inerbimento e messa a dimora di 7000 piante, tra essenze arboree e arbustive, e la realizzazione di un’area umida e di sentieri naturalistici.
Gli alberi e gli arbusti previsti dal progetto sono stati selezionati per favorire l’assorbimento di CO₂, l’arricchimento della biodiversità locale e il sostegno agli insetti impollinatori elementi fondamentali per la salute degli ecosistemi.
Le specie scelte, tra cui ciliegi selvatici, tigli, olmi e carpini, sono state individuate non solo per la loro funzione ecologica, ma anche per il contributo alla diversificazione floristica e faunistica del territorio.
Questo intervento contribuirà alla compensazione delle emissioni generate dalla realizzazione e gestione del nuovo stralcio di discarica.
Calendario degli incontri con la cittadinanza
Martedì 16/09, ore 20:45 — Incontro di approfondimento, Biblioteca, via della Pace 2, San Venanzio
Sabato 27/09, ore 9:00 — Visita all’impianto di discarica di Galliera, ritrovo in via San Francesco
Nota di redazione
In una versione precedente di questo articolo, per rendere più scorrevole la lettura erano state rielaborate in forma giornalistica alcune dichiarazioni provenienti da comunicati ufficiali.
Ce ne scusiamo con gli interessati. Da questa versione, i virgolettati vengono riportati integralmente e senza modifiche rispetto al testo originario, così da garantire la massima fedeltà alle fonti.