
Il Professor Palmieri è il preside dell’unica scuola di San Gaudenzio: l’Istituto Comprensivo “Don Milani (ma senza esagerare)” – nome proposto da Nonna Argia per evitare che si montassero troppo la testa.
È un uomo colto, preparato, dotato di una pazienza che rasenta l’ascetismo… almeno fino a quando non suona il campanello dell’intervallo.
Ha una passione inconfessata per gli uccelli migratori, al punto che spesso interrompe le riunioni del collegio docenti per segnalare l’avvistamento di un raro esemplare di piro-piro boschereccio sul tetto della palestra.
I genitori lo temono (moderatamente), gli insegnanti lo rispettano (con riserva), gli alunni lo ignorano (finché non li chiama nel suo ufficio con tono solenne).
Dice sempre di voler “favorire un clima di dialogo costruttivo” e poi aggiunge “anche se mi ascoltano solo i piccioni”.
Ogni settembre inaugura l’anno scolastico con un discorso ispirato, una metafora avifaunistica e una battuta che solo lui ride.
Va ovunque con la sua cartellina blu e una penna stilografica che non scrive mai, ma che gli dà autorevolezza.
L’unico con cui si confronta davvero è il Maresciallo, quando si tratta di “educazione civica sul campo”.
Sono due scuole di pensiero diverse: Palmieri preferisce i colloqui, il Maresciallo il tonfo secco sul sedere. Ma si rispettano.
Dicono che in segreto Palmieri abbia scritto un libro di poesie ispirate al volo degli aironi tra le risaie della Bassa. Nessuno l’ha letto, ma alla presentazione c’era tutto il corpo docente.